Prima del 1949 lo stato moderno di Israele non esisteva.
L’ultima volta che il mondo aveva sentito parlare di Israele era nel 70 A.D. quando le legioni Romane, comandate dal generale Tito, sedarono brutalmente una rivolta ebraica, disperdendo la maggioranza della popolazione per tutto l’Impero Romano. Come punizione rinominarono la nazione Palestina (dalla parola latina Philistine indicante gli antichi nemici di Israele), che è attualmente la striscia di Gaza e la zona di Tel Aviv.
Ciò nonostante rimasero sempre nella Terra Santa alcuni Ebrei che per gli ultimi 1932 anni sono stati soggiogati alle potenze straniere come i Bizantini, gli Arabi, i Crociati, di nuovo gli Arabi e gli Ottomani (anche conosciuti come Turchi). L’Impero Ottomano (1300-1918) dominò gli Ebrei indigeni e gli Arabi fino alla sconfitta nella Prima Guerra Mondiale (1914-1918) e l’inizio del Mandato Britannico del 1919. In questi stessi anni gli Ebrei formarono clandestinamente un esercito, denominato Haganah (Difesa), per rispondere alle minacce delle bande arabe e come premessa per la creazione di uno stato ebraico, promesso loro dalla Gran Bretagna nella Dichiarazione Balfour.
Tuttavia, nonostante la popolarità del movimento Sionista e l’incremento dell’immigrazione di Ebrei, la creazione dello Stato fu lenta. Le potenze coloniali permisero alla polizia locale di formare un’unità d’elite chiamata Notrim (le guardie) per difendere gli insediamenti ebraici contro le razzie degli arabi e per sopprimere le rivolte razziali che crescevano costantemente nei centri urbani. Sebbene il Notrim riuscisse a proteggere i piccoli avamposti, non era nello stesso modo efficace nel trattare le rivolte sanguinose o nel far retrocedere il nemico. Fu un’ufficiale dell’Haganah di nome Yitzhak Sadeh (considerato il padre delle Forze Speciali Israeliane) a capire questi punti deboli e così formò una nuova unità dell’esercito chiamata Nodedot (vagabondi). Quando la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) riportò le forze britanniche nel conflitto globale contro le Potenze dell’Asse (Germania, Giappone e Italia), l’esigenza di rifornimenti d’olio diventò preponderante.
Tuttavia, il rifornimento di questo raro prodotto venne minacciato dalle truppe tedesche che avanzavano verso Est nel Nord Africa e da molte tribù arabe che parteggiavano per i Nazisti. Riluttanti inizialmente, i Britannici chiesero ancora aiuto ai combattenti ebrei e formarono la prima unità della Forza Speciale Israeliana regolare, il 14 maggio 1941, conosciuta come Pal’ mach (un acronimo ebraico di Plugot Machatz, che significa compagnia d’attacco). Nonostante originariamente dovessero essere 1000 i combattenti autorizzati a essere addestrati nel Pal’ mach sotto la supervisione britannica, l’Haganah decise di superare il limite consentito e addestrò quasi 3000 uomini per preparare il futuro esercito ebraico da usare dopo la Guerra. L’addestramento che ricevette il commando Pal’ mach venne chiamato Kapap (l’acronimo ebraico di Krav Panim El’Panim, che significa “combattimento faccia a faccia”).
La parola “Krav” è anche comunemente tradotta come “lotta”. Il Kapap non era solo un sistema ma un insieme di addestramenti con armi da fuoco ed esplosivi, comunicazione radio e sopravvivenza in condizioni estreme, pronto soccorso operativo e corsi di lingue straniere (incluse anche le lingue nemiche: tedesco e arabo). Questo stile di combattimento a mani nude deriva da una combinazione di sistemi di combattimento occidentali come la boxe (London Prize Ring Rules), la lotta greco-romana e le tecniche militari inglesi standard di coltello e bastone.
Dato che attualmente non esiste una sola parola o termine nel vocabolario per identificare queste tecniche di autodifesa, Kapap è usato come termine omnicomprensivo. Col passare del tempo, le tre brigate del Pal’ mach che erano addestrate con il metodo Kapap assistettero i britannici in varie e vittoriose campagne come l’invasione di Vichy (il governo francese a favore dei Nazisti), Libano e Siria; missioni di spionaggio in Giordania e combatterono a fianco del British SAS (Special Air Service) nei Balcani. Quando finì la guerra, terminò anche la cooperazione tra ebrei e britannici. Gli ebrei si aspettavano che i britannici rispettassero il patto e si prendessero in carico la creazione di uno stato ebraico. Quando fu evidente che l’accordo non sarebbe stato rispettato il Pal’ mach usò le tattiche di guerriglia contro le forze armate britanniche e le installazioni di polizia. Gli attacchi terroristici vennero anche attuati dalle Bande Stern e Irgun che furono, però, fortemente condannate dall’Haganah.
Con la formazione delle Nazioni Unite nel 1945 gli ebrei sapevano che era solo questione di tempo prima che scoppiasse un Guerra senza esclusione di colpi tra gli ebrei e gli arabi. Nel tentativo di intervenire, prima della loro dipartita, i britannici cercarono di dividere la regione in due parti: una ebraica a ovest del fiume Giordano e una araba a est del fiume (l’attuale Giordania). Infine, dopo che i britannici abbassarono la Union Jack e abbandonarono la regione, gli ebrei dichiararono la loro indipendenza, il 14 maggio 1948. Passate alcune ore le forze giordane, libanesi, irachene, egiziane e siriane e i palestinesi attaccarono la neonata nazione di Israele. Infine, ancora durante la Guerra di Indipendenza, la non ufficiale Haganah diventò legittima e fu rinominata Tzava Haganah Le’Yisrael (tradotto come l’Esercito di Difesa di Israele o anche come le Forze di Difesa Israeliane o IDF ).
Fu durante la Guerra di Indipendenza che gli Israeliani, malgrado fossero inferiori di numero ed equipaggiati in modo modesto, riuscirono non solo a sopravvivere ma anche a formare uno dei più rispettati eserciti al mondo. Nel 1957 venne formata dall’ufficiale dell’intelligence Avraham Aran, l’unità segreta chiamata Sayeret Mat’kal (Unità 216), la quale prende come modello il SAS britannico. Negli anni ’70 quest’unità ricevette fama mondiale dopo una serie di spettacolari operazioni anti-terroristiche – la più famosa delle quali fu l’Operazione Thunderbolt, il 3-4 Luglio1976 (anche conosciuta in America come Operazione Entebbe), dove gli agenti attraversarono in volo l’ostile nazione africana dell’Uganda e salvarono 103 ostaggi dal dirottamento da parte di terroristi tedeschi e palestinesi. Negli anni ’70 le unità di Forze Speciali avevano il monopolio sull’addestramento delle arti marziali e, ancora una volta, venne scelto il Kapap come metodo di addestramento, che è anche conosciuto come Lochama Zehira (“micro combattimento” o “micro lotta”). Il sistema includeva un insieme di pratiche militari insieme alla lotta corpo a corpo.
Tuttavia, quando Israele iniziò la guerra con gli arabi confinanti e dovette fronteggiare gli inesorabili attacchi terroristici oltre confine, divenne ovvio che le unità regolari dell’IDF necessitavano di un tipo di sistema di combattimento corpo a corpo. Come risultato ottennero un sistema basilare e pratico chiamato Kapap o Krav Panim el Panim.