ll Systema Morabito si divide in due parti.

La prima parte è rivolta ai professionisti (forze armate, polizia).

La seconda si dedica all´autodifesa.

Il metodo di questa scuola viene recepito con molta semplicità da chi si avvicina ad esso per la prima volta. In un periodo relativamente breve è possibile addestrare l´allievo ad agire in varie situazioni, invece che usare movimenti preordinati. Lo sportivo impara a combattere sia a mani nude sia con le armi, e a combattere con più avversari contemporaneamente, utilizzando gli aspetti psichici della situazione. Diversi ex-allievi di Morabito fanno parte di strutture militari, dimostrando l´uso del metodo imparato in situazioni critiche di combattimento.

Il Systema Morabito si basa su tre principi fondamentali:

  1. Assenza di metodi specifici: esistono alcuni metodi di base che seguono le leggi della natura
  2. Alla forza muscolare dell´avversario non ci si deve opporre con la propria forza: bisogna saper utilizzare la forza dell´avversario.
  3. Saper valutare la situazione del momento (che varia continuamente nel tempo e spazio)
     

Tutto ciò viene studiato attraverso la conoscenza delle leggi fisiche e la biomeccanica del corpo umano.

"L´assenza di metodi specifici" segue i concetti base di difesa personale uniti alle tecniche di combattimento, alle leve ed alle proiezioni insieme ai vari modi di interagire sull´equilibrio fisico e psicologico dell´aggressore. Essendo un sistema di difesa personale reale si adatta ad ogni tipo di persona: uomini, donne, ragazzi e di qualsiasi corporatura e peso.
Lavoriamo ora sul principio “non usare la forza contro altra forza”. Esso si basa sul rifiuto di metodi violenti a vantaggio dell´uso della forza e inerzia dello stesso aggressore. Quindi, evitare la forza bruta, a vantaggio di un pieno controllo dell´avversario.
Reagire secondo la circostanza: ogni situazione è diversa è così anche il tipo di attacco (forza, velocità, profondità).
Il Systema Morabito pone particolare rilievo su un approccio realistico alla difesa personale, basandosi sulla realtà dello scontro le cui condizioni non risultano essere mai uguali a quello che può essere simulato e provato  in palestra.  L’ addestramento tecnico è basato sul movimento naturale del corpo invece che sulla memorizzazione di movenze predefinite, come avviene ad esempio nei kata o nelle forme di altri stili marziali. Il praticante reagisce a un attacco in base al proprio istinto, piuttosto che eseguire tecniche memorizzate e ripetute più volte in maniera meccanica, al fine di  elevare la memoria corporea in relazione ad un ipotetico attacco.
Il Systema Morabito, come stile di combattimento corpo a corpo, combina movimenti di lotta con pratiche e tecniche da strada utilizzabili nelle più svariate situazioni. I vari modi di colpire non utilizzano traiettorie “convenzionali”, ad esempio i colpi di mano sono dati in modalità “frustata” o seguendo traiettorie curvilinee, in modo da imprimere energia al colpo durante il caricamento; i calci sono portati raramente al di sopra del livello della cintura, dato che si ritiene molto più efficace colpire gli stinchi, le ginocchia e le anche.
Nel  Systema Morabito non si fa distinzione fra parate, prese e colpi, perché ogni singolo movimento ha diverse funzioni che possono essere concatenate fra loro. I praticanti dimostrano un’inverosimile mobilità articolare durante gli addestramenti di lotta, acquisita attraverso il principio dell´ utilizzo del baricentro del corpo umano, proprio e dell´ avversario. Questo concetto prevede che il corpo di chi combatte si muova in senso verticale e in modo trasversale, le spalle e il bacino ruotano su di un loro asse per schivare e colpire in maniera quasi contemporanea. Col progredire dell‘addestramento, senza l’utilizzo di nessuna tecnica preordinata, gli studenti acquisiscono abilità motorie e funzionali relative ai concetti fondamentali del Systema. Appreso il metodo tutto è possibile e permesso senza schematiche preordinate. Il Systema ha come suo principale scopo dare risposte concrete in situazioni reali di combattimento anche in ambienti ad alto rischio. Negli addestramenti le tecniche utilizzate sono basate su movimenti naturali e sfruttano i punti di forza e di debolezza individuali; pertanto non vi sono posizioni di guardia fisse e il praticante è in grado di potersi difendere in qualsiasi posizione si trovi quando ha inizio lo scontro. Il Systema non è un’arte marziale da esibizione o da competizione, è un sistema pratico nel quale tirare i capelli, stringere il collo, calciare le ginocchia etc. sono tutte cose ammesse. Il Systema inoltre pone molta attenzione sulla difesa contro le armi: bastone, coltello, armi da fuoco. Le tecniche utilizzate sono rapide, efficaci e brutali come quelle impiegate nello scontro a mani nude. Gli studenti si affidano alla propria mobilità articolare derivata dallo studio e dalla pratica del Systema, per evitare di venire colpiti, contrattaccano con leve articolari o veloci calci alle articolazioni delle gambe dell’aggressore per atterrarlo e disarmarlo. Nel programma di studio sono presenti vari modi di strangolare o afferrare, tecniche di lotta in piedi e al suolo, tecniche di difesa da più avversari. Il Systema studia anche il modo di causare dolore all’aggressore e le modalità di disarmo, rendendolo così un perfetto contributo all’addestramento degli agenti di polizia e dei corpi operativi militari. Il Systema include anche un addestramento psicologico, filosofico e la conoscenza del linguaggio del corpo umano e della biomeccanica. Questo lo rende una disciplina completa di difesa personale, un insieme di metodologie studiate per il corpo umano in relazione ai suoi movimenti all’interno dello spazio che lo circonda. Systema, metodo di combattimento senza schemi prestabiliti, studiato per il corpo umano ed adattabile a qualsiasi situazione in qualsiasi ambiente; la pratica aumenta la coordinazione mente-corpo sino ad un inverosimile risultato: la consapevolezza delle proprie ed altrui possibilità nel combattimento corpo a corpo.

E´ fondamentale l´uo del principio della leva che permette di far perdere l´equilibrio all´avversario. La forza del nemico viene utilizzata a proprio vantaggio. Il combattente non deve cercare di fermare la mano dell´avversario. Fondamentale è accelerare il suo movimento. E´ molto utile studiare lo stesso movimento d´attacco, ponendo diverse soluzioni di risposta all´avversario. Questo studio permetterà al combattente di saper reagire in ogni situazione non usando un sistema di rigide regole, ma una soluzione creativa, sempre nuova.

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