Per “togliere” velocemente i colpi dell’avversario durante il combattimento è importante saper trovare il punto di contatto con l’aggressore nello spazio durante l´azione.

 


E´ una delle cose più interessanti, importanti e contemporaneamente difficili dell’arte del combattimento, indipendentemente dagli stili.
La difesa dai colpi è rappresentata da due concetti : “il piano del colpo” e “il piano difensivo” (la superficie della ricezione del colpo).

 

  • Il piano del colpo è la traiettoria del colpo d’attacco dell’avversario munito di armi o senza. La traiettoria può essere molto complessa, per questo il piano del colpo non segue necessariamente una linea retta e convenzionale.
  • Il piano difensivo è lo spazio che può essere rappresentato da un arto della persona che si difende durante l’avvicinamento dell´oggetto attaccante e al compimento della difesa.

 

L’angolo d’incontro, o l’angolo tra il piano del colpo e il piano difensivo, non deve superare i 10-15° nel momento del contatto. per la difesa si impiega non più del 15-25% dell’energia del colpo, mentre il resto si trasferisce nel contraccolpo e si impiega per il “carico” (espulsione) dell’avversario e la sua gestione. Il contatto viene realizzato con la parte interna o esterna delle dita dell’articolazione della mano. Dopo il contatto la mano o l’oggetto che effettua l’attacco scivola lungo la linea difensiva. Il cambiamento d’angolo d’incontro si realizza tramite la rotazione (pronazione e supinazione) della mano lungo l’asse longitudinale sul movimento d’incontro o d’accompagnamento. Ciò consente di cambiare la traiettoria della mano (oggetto) attaccante impiegando il minimo di energie. Esaminiamo un esempio concreto. Le gocce di pioggia, alla loro caduta, si incontrano con una superficie dura (il tetto inclinato di una casa) e balzano via da essa (rimbalzo o contraccolpo) sotto una determinata angolazione e continuano la loro caduta in un’altra direzione. In questo modo il flusso della pioggia si divide e la forza del suo colpo durante la caduta su una superficie piana diminuisce. La cima del triangolo fornisce una chiara rappresentazione della posizione del punto di contatto al momento dell´aggressione. Avvertendo il livello di aggressione dell’avversario, il corpo riceve un segnale istantaneo riguardo le azioni successive. Dopo il contatto iniziale c’è la possibilità si creare proprio all’inizio una lieve pressione (“nodo” delle forze), per poi cedere e creare il vuoto, ovvero: senza rompere il contatto con l’aggressore spostare il vettore delle forze nella direzione necessaria secondo i principi della perdita dell’equilibrio.
 

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